BIOGRAFIA DI LEONARD COHEN

Riportiamo qui una cronologia della vita di Leonard Cohen che non ha alcuna pretesa di esaustività. Tuttavia, le informazioni qui riportate si devono intendere tutte assolutamente corrette e verificate sulle più importanti fonti biografiche attualmente esistenti.
Data la difficoltà del compito che ci siamo prefissi, è verosimile che la pagina (creata a inizio 2016) rimarrà in costruzione ancora a lungo.

1934

  • 21 settembre
    Leonard Norman Cohen nasce alle 6:45 presso il Royal Victoria Hospital di Montreal. I suoi genitori, Nathan Bernard e Masha (Maria Klonitsky-Kline) vivono in 599 Belmont Avenue, nel quartiere anglofono di Westmount, una zona collinare tra le più in vista della città. La sua è una famiglia agiata.

Primi anni Quaranta

  • Frequenta la Roslyn Elementary School. Nel frattempo frequenta due volte alla settimana la scuola ebraica e frequenta regolarmente la sinagoga Shaar Hashomayim.

1944

  • 14 gennaio
    Muore il padre Nathan, all’età di 52 anni. Per Leonard è un evento caratterizzante.

1947

  • Celebra il bar mitzvah, la cerimonia con cui gli ebrei celebrano l’entrata nella maturità e la suggezione alla Halakah, la legge ebraica. Cohen stesso ha ricordato come si sia trattato di una cerimonia triste, diversa, per viade dell’assenza forzata del padre, che secondo la liturgia ebraica avrebbe dovuto recitare la tradizionale benedizione.

1948

  • settembre
    Si iscrive alla Westmount High School

1950

  • La mare si unisce in seconde nozze al farmacista Harry Ostrow. Paradossalmente, anche Harry si ammalerà gravemente e Leonard sarà sempre più costretto a viversene sulle sue. Ostrow abbandonerà casa Cohen qualche anno più tardi per andare a vivere in Florida, alimentando così le depressioni della madre.
  • Pubblica il racconto Kill or Be Killed nell’annuario scolastico Vox Ducum.
  • Scopre le Poesie scelte di Federico García Lorca presso un librivecchi. Lorca sarà una delle sue principali fonti di ispirazione poetica.
  • Compra una chitarra classica e prende lezioni da un giovane spagnolo che si sarebbe suicidato prima della quarta lezione. In quelle tre lezioni impara gli accordi di flamenco che avrebbero definito il suo stile musicale.

1951

  • giugno
    Cohen termina gli studi a indirizzo scientifico alla Westmount High School: Nell’annuario di quell’anno, alla cui redazione Cohen partecipa attivamente, viene citato più volte come ‘Len Cohen’. Nel profilo biografico, si autodefinisce ‘direttore di cori spontanei durante gli intervalli’ e indica quale sua ambizione quella di diventare ‘Oratore di fama mondiale’. Viene indicato come Presidente del Consiglio Studentesco.
    Cohen è molto attivo nelle attività tetrali della scuola e viene citato nel cast di Comes The Revolution, come Giulio Cesare in Death of Julius Caesar, come produttore di God Save The King e Presidente del Comitato di produzione di You Can’t Take It With You, oltre che come Ticket Sales Manager per lo spettacolo.
  • 9 settembre
    Si iscrive alla Mc Gill University di Montreal per studiare lettere, e poi, in rapida successione, matematica, commercio, scienze politiche e legge. Cohen è tutto fuorché uno studente modello.
  • Vince il Bovey Shield per aver tenuto il miglior discorso pubblico tenuto da uno studente della McGill (che venivano iscritti di ufficio alla Debating Union).

1952

  • 31 gennaio
    Assume la presidenza della confraternita ebraica della McGill, la Zeta Beta Tau.
  • estate
    Forma, assieme a Terry Devis e Mike Doddman, il gruppo country Buckskin Boys, con cui andrà a suonare in giro per matrimoni e raggranellare così qualche soldino. Va precisato che la morte precoce del padre aveva lasciato una piccola fortuna a Leonard, che pertanto non aveva alcun bisogno immediato di denaro.

1954

  • marzo
    Pubblica le sue prime poesia sulla rivista CIV/n. CIV/n era il modo in cui Ezra Pound abbreviava la parola “civilisation” ed era la rivista della scuola poetica di Montreal, curata da Louis Dudek e sua moglie e pubblicata dalla McGill.

1955

  • Diventa presidente della Debating Union della Mc Gill University.
  • Vince il Chester MacNaghten Prize con The Sparrows e Thoughts of a Landsman, una raccolta di 5 poesie: For Wilf And His House, S.te Catherine Street, Lord On Peel Street, The Story Of The Hellenist (to RK), Sparrows – tutte tranne la terza sono state poi pubblicate in Let Us Compare Mythologies, la sua prima raccolta di poesie. In questo senso,  For Wilf and his House è particolarmente importante, perché l’ultima strofa si apre proprio con il verso Then let us compare mithologies…
  • Vince il Peterson Memorial Prize per la letteratura.
  • ottobre
    Si laurea con ottime valutazioni per uno studente del ramo umanistico.

[CONTINUA…]

I'm your man - la biografia di Leonard Cohen
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I’m Your Man – Vita di Leonard Cohen

di Sylvie Simmons

In Italia non tutti sanno che Hallelujah, la splendida canzone portata al successo da Jeff Buckley nel 1994, è in realtà uno dei molti capolavori di un poeta e cantautore canadese, Leonard Cohen. Agli intenditori però il nome di Cohen dice molto di più, a partire dalle tre splendide cover che gli ha dedicato Fabrizio De André: Suzanne, Nancy e Giovanna d’Arco.

Guarda caso, tre donne. E che donne.

Le donne sono state il marcatempo della vita di Cohen, scandendone i momenti di euforia e quelli, ben più numerosi, di depressione. E’ proprio da questo susseguirsi di stati d’animo contrastanti, dalla continua e difficile ricerca di un equilibrio spirituale che lo avrebbe portato a viaggiare tra acido e anfetamine e a indagare nelle profondità dell’ebraismo, del buddismo e delle filosofie indiane  – ma anche a cercare la compagnia delle donne, solo per poi fuggirne – che nascono le sue poesie, proprio come i fiori dal letame di Bocca di Rosa.

L’universo poetico e musicale di Cohen è complesso e affascinante, intriso di un erotismo ora velato, amorevole e biblico, ora diretto, violento e ai limiti del pornografico, con un continuo tendere ora all’altissimo ora al carnale. Tra poesie, romanzi, canzoni e perfino disegni, Cohen – il poeta dalla voce ruvida – continua a stupire da ormai quasi sessant’anni e non accenna a smettere.

Soprattutto, non accenna a diminuire il successo delle sue canzoni, oggi ritenute tra la più importanti di sempre. Né si pensi che Hallelujah, la canzone più famosa al mondo, sia un caso isolato. Sono dozzine i successi immortali di Cohen, da Dance me to the End of Love a Anthem, da SuzanneThe Future, da Bird on the Wire a Who By Fire, fino alle recentissime Show Me the Place e Nevermind. E poi ancora: Tower of Song, I’m Your Man, First We Take Manhattan, If It Be Your Will, So Long Marianne e Hey, That’s No Way to Say Goodbye. Ogni canzone di Cohen è una sorpresa, musicale e poetica, che non finirà mai di stupirvi.

In questo suo gesto d’amore, Sylvie Simmons penetra con maestria all’interno della fucina del maestro e ne svela il processo creativo, la faticosa ricerca della parola, raccontando nel mentre una vita che non si può definire che straordinaria.

Una lettura appassionante, che vi terrà incollati alle pagine e vi farà venir voglia di comprare ogni libro e ogni canzone mai scritti da Leonard Cohen.