Testo originale e traduzione in italiano.

IT SEEMS SO LONG AGO, NANCY

It seems so long ago,
Nancy was alone,
looking at the Late Late show
through a semi-precious stone.
In the House of Honesty
her father was on trial,
in the House of Mystery
there was no one at all,
there was no one at all.

It seems so long ago,
none of us were strong;
Nancy wore green stockings
and she slept with everyone.
She never said she’d wait for us
although she was alone,
I think she fell in love for us
in nineteen sixty one,
in nineteen sixty one.

It seems so long ago,
Nancy was alone,
a forty five beside her head,
an open telephone.
We told her she was beautiful,
we told her she was free
but none of us would meet her in
the House of Mystery,
the House of Mystery.

And now you look around you,
see her everywhere,
many use her body,
many comb her hair.
In the hollow of the night
when you are cold and numb
you hear her talking freely then,
she’s happy that you’ve come,
she’s happy that you’ve come.

.

NANCYLeonard Cohen testi e traduzioni

Un po’ di tempo fa
Nancy era senza compagnia
all’ultimo spettacolo
con la sua bigiotteria.
Nel palazzo di giustizia
suo padre era innocente
nel palazzo del mistero
non c’era proprio niente
non c’era quasi niente.

Un po’ di tempo fa
eravamo distratti
lei portava calze verdi
dormiva con tutti.
Ma cosa fai domani
non lo chiese mai a nessuno
s’innamorò di tutti noi
non proprio di qualcuno
non proprio di qualcuno.

E un po’ di tempo fa
col telefono rotto
cercò dal terzo piano
la sua serenità.
Dicevamo che era libera
e nessuno era sincero
non l’avremmo corteggiata mai
nel palazzo del mistero
nel palazzo del ministero.

E dove mandi i tuoi pensieri adesso
trovi Nancy a fermarli
molti hanno usato il suo corpo
molti hanno pettinato i suoi capelli.
E nel vuoto della notte
quando hai freddo e sei perduto
È ancora Nancy che ti dice
Amore sono contenta che sei venuto.
Sono contenta che sei venuto.

Testo e musica: Leonard Cohen

Traduzione italiana del testo originale di Fabrizio De André.

Come si può notare, il testo di De André si discosta in più punti dalla resa letterale. Una interessante lettura di Paolo Di Vizia rivela, per il tramite di una dichiarazione dello stesso cantautore genovese resa durante la tournée del 1992-3, l’atteggiamento di De André davanti ai testi di canzoni straniere:

“Ho sempre pensato che quando un autore non è abbastanza in vena per assumersi l’onere, la responsabilità di un’opera in proprio, sia bene che traduca altri colleghi che si esprimono in lingue diverse dalla nostra. Si raggiungono nell’immediato due scopi sicuri, quello di esercitarsi e quello di dimostrarsi anche soggettivamente umili, credo che senza umiltà non si possa fare bene nessun tipo di mestiere… poi si raggiunge anche un altro scopo credo oggettivamente utile a tutti, che è quello di divulgare quel poco o quel molto di poesia che può esserci nelle canzoni di autori che si esprimono in lingue straniere. Ci sono molti modi di tradurre… io me ne fotto abbastanza della traduzione letterale, anzi non me ne importa proprio niente, cerco di entrare il più possibile nello spirito della canzone e attraverso la canzone stessa addirittura cercare di raggiungere lo spirito di chi l’ha composta. Sono confortato nel mio non correttissimo modo di agire da quello che diceva il maggiore critico letterario del nostro secolo, Benedetto Croce, il quale distingueva le traduzioni in brutte e fedeli e in belle e infedeli e io di fronte a quello che personalmente reputo essere il bello sono disposto a qualsiasi perfida infedeltà”

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